Le infiorescenze di canapa meritano tutta l’attenzione di chi apprezza le capacità benefiche della cannabis. È infatti da esse che si estrae il cannabidiolo, principio attivo su cui si basano molteplici prodotti destinati alla cura e al benessere della persona. Ma, precisamente, cosa s’intende per infiorescenze di canapa? Trovare una risposta al quesito è il punto di partenza da cui è possibile non soltanto capire cosa si cela dietro questa definizione, ma anche quali sono i fiori di cannabis più noti e maggiormente adoperati per la creazione di prodotti naturali a base di canapa. Se anche tu sei incuriosito dall’argomento e vuoi saperne di più, allora non sprecherai di certo il tuo tempo tuffandoti nella lettura di questo articolo.
Cosa sono le infiorescenze di canapa?
Con il termine infiorescenze di canapa, vengono individuati i fiori prodotti dagli esemplari femminili di cannabis Sativa. Essi sono fondamentali per l’industria farmaceutica, in quanto presentano basse concentrazioni di THC (generalmente, intorno allo 0,02%) e alte percentuali di CBD. Facile capire che ciò si traduce nella possibilità di sfruttare al massimo le potenzialità del cannabidiolo, senza incorrere negli rischi derivanti da possibili effetti psicotropi. Estrarre tale principio attivo consente di poter contare su rimedi 100% bio, dalle notevoli proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche. Detto delle infiorescenze di canapa, non resta che scoprire quali sono quelle più note. Se sei intenzionato a farlo, allora non terminare qui la lettura.
Double Cheese
Deve questo nome al suo aroma. Forte, deciso, quasi pungente. Proprio come un buon formaggio. D’aspetto verde intenso, ricoperta da uno strato di resina dolce, questa infiorescenza è priva di semi e di parti legnose. Il THC è presente nei limiti di legge (pari allo 0,6%), mentre la concentrazione di CBD è intorno al 12%. Una percentuale abbastanza alta, che rende quindi Double Cheese una varietà di fiore di canapa da cui si possono estrarre buone quantità di cannabidiolo, elemento fondamentale per la formulazione di prodotti a base di cannabis. Essa è coltivata indoor, senza ricorrere a sostanze chimiche dannose sia per l’uomo che per l’ambiente.
Strawberry
Anche in questo caso, è l’esperienza olfattiva a lasciar intendere il perché del nome. Avvicinando al naso un fiore di questa varietà, se ne può apprezzare chiaramente il profumo di fragola, a cui si accompagnano in sottofondo note agrumate. I boccioli sono spessi e compatti, molto resinosi. Generalmente si presentano di colore verde intenso, in cui si possono notare striature color rosso vivo che donano all’infiorescenza riflessi particolari. La concentrazione di cannabidiolo è di circa il 12%. Come nel caso della Double Cheese, anche questa varietà è coltivata in ambienti indoor, adoperando tecniche di agricoltura biologica rispettose dell’ambiente e della salute umana.
Flamingo Kush
L’elenco delle più note infiorescenze di canapa sarebbe incompleto se non contemplasse questa varietà. Flamingo Kush si caratterizza per l’aspetto poroso dei suoi boccioli, mediamente compatti e resinosi. Il colore è verde vivo, con l’arancione a caratterizzarne le estremità. Al naso, sprigiona sentori balsamici intrecciati a note speziate e terrose. Viene coltivata in ambiente aperto, preferibilmente in terreni che godono di una buona e prolungata esposizione ai raggi solari. Anche in tal caso, il ricorso a tecniche di coltivazione bio consente di poter contare su un prodotto ecofriendly. La concentrazione di cannabidiolo presente in questa varietà è intorno al 19%. Pensi che questa sia la percentuale più alta possibile? Aspetta a dirlo.
Blueberry
Se il 19% della Flamingo Kush è interessante, addirittura sorprendente può essere considerata la concentrazione di CBD presente nella varietà Blueberry. 31%, infatti, è la percentuale di cannabidiolo solitamente estraibile dalle infiorescenze di questo tipo. Si tratta di una varietà made in USA, specificatamente nata nella calda e assolata California, dalla quale ha mosso i primi passi per poi farsi conoscere oltre i confini nazionali. Blueberry si caratterizza per profumi che richiamano spiccatamente i frutti di bosco, la cui dolcezza è però bilanciata da leggere note acidule. Il fiore – compatto e di medie dimensioni – è di colore verde acceso con macchie color arancione, inframmezzate da riflessi blu-violacei.
Gorilla Glue
Anch’essa originaria degli Stati Uniti (nello specifico del Nevada), questa varietà deve il suo nome all’abbondanza di resina che ne ricopre i fiori, che di conseguenza risultano essere appiccicosi come una colla. Compatti e di medie dimensioni, i boccioli presentano una tonalità che dal verde acceso vira verso più tenui colori pastello. Il tutto, piacevolmente accompagnato dal rosso dei pistilli. L’abbondante presenza di resina è rinvenibile anche al naso, non però in maniera tale da celare ogni altro aroma. Oltre ai sentori resinosi, si possono infatti apprezzare note tostate, terrose e legnose. Il cannabidiolo è presente in una percentuale vicina al 24%, a tutto vantaggio dei molteplici impieghi di questa varietà nell’industria cosmetica. Creme, pomate, oli: preparati biologici che nascono da fiori di piccole dimensioni ma di grande importanza per la nostra salute.
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